Diana Policarpo - Anguane’s Fountain, 2024 and Anguane’s Fountain, Stream (COBRACORAL), 2024 - Castel Gardena / Fischburg
Diana Policarpo, Anguane’s Fountain, 2024. Mixed media sculpture. 280 x 120 x 120 cm. // Anguane’s Fountain, Stream (COBRACORAL), 2024. 6 multi-channel audio installation. Commissioned by Biennale Gherdëina 9. Photo by Tiberio Sorvillo
Diana Policarpo si muove tra le arti visive e la musica e spesso intreccia i due ambiti in installazioni immersive che indagano le politiche di genere, le strutture economiche, la salute e le relazioni tra le specie. Il suo lavoro si basa sulla ricerca e l’approfondimento di storie e tradizioni del luogo in cui interviene, e sulla collaborazione con scienziat3 o artist3 locali. Attraverso i suoi lavori cerca di infrangere i dualismi come natura e cultura, scienza e credenze e al tempo stesso cercando di fermare l’impulso a categorizzare e colonizzare la natura, come ad esempio in Ciguatera, installazione presentata da Ocean Space a Venezia nel 2022, nata da una ricerca sulla biodiversità delle Ilhas Selvagens, isole vulcaniche nell’oceano Atlantico settentrionale.
Da un’antica fontana al centro del cortile di Castel Gardena emerge una scultura traslucida, aliena ed eterea, che ricorda una gigantesca ameba in trasformazione. L’opera, ideata da Policarpo per The Parliament of Marmots, si ispira alla forma di una spugna carnivora dell’oceano profondo, la Chondrocladia lampadiglobus, ed è un omaggio alla fluidità delle anguane, figure femminili della mitologia ladina associate agli specchi d’acqua. Le anguane sono entità metamorfiche guardiane delle montagne, dei boschi e dell’acqua, associabili per certi versi alle figure delle sirene. L’opera è completata da una composizione sonora sperimentale multicanale fatta in collaborazione con il collettivo di ricerca cobracoral, che combina suoni non verbali e verbali, umani e non umani, provenienti da animali e dal paesaggio. Esplorando la mitologia locale l’artista intreccia femminismo, relazioni interspecie, psichedelia e mito in una installazione suggestiva e poetica. (M.P.)
DIANA POLICARPO
Diana Policarpo (1986, Lisbon, Portugal) is a visual artist and composer who examines experiences of vulnerability and empowerment associated with acts of exposure to the capitalist world. Her work has been exhibited worldwide including solo presentations at Kunsthall Aarhus (upcoming); Helsinki Biennial; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Turin; RADIUS CCA, Delft; CRAC Occitanie, Sète; Ocean Space, Venice; Kunsthall Trondheim; Galeria Municipal Porto; MAAT - Museum of Art, Architecture and Technology, Lisbon; Kunsthall Oslo; Galeria Lehmann+ Silva, Porto; Kunstverein Leipzig; Galeria Francisco Fino, Lisbon; Kunsthall Baden-Baden; Whitechapel Gallery; Institute of Contemporary Arts and LUX - Moving Image in London. Policarpo was the winner of Prémio Novos Artistas Fundação EDP 2019 and illy Present Future Prize 2021.
Diana Policarpo - Anguane’s Fountain, 2024 and Anguane’s Fountain, Stream (COBRACORAL), 2024 - Castel Gardena / Fischburg
Diana Policarpo, Anguane’s Fountain, 2024. Mixed media sculpture. 280 x 120 x 120 cm. // Anguane’s Fountain, Stream (COBRACORAL), 2024. 6 multi-channel audio installation. Commissioned by Biennale Gherdëina 9. Photo by Tiberio Sorvillo
Diana Policarpo si muove tra le arti visive e la musica e spesso intreccia i due ambiti in installazioni immersive che indagano le politiche di genere, le strutture economiche, la salute e le relazioni tra le specie. Il suo lavoro si basa sulla ricerca e l’approfondimento di storie e tradizioni del luogo in cui interviene, e sulla collaborazione con scienziat3 o artist3 locali. Attraverso i suoi lavori cerca di infrangere i dualismi come natura e cultura, scienza e credenze e al tempo stesso cercando di fermare l’impulso a categorizzare e colonizzare la natura, come ad esempio in Ciguatera, installazione presentata da Ocean Space a Venezia nel 2022, nata da una ricerca sulla biodiversità delle Ilhas Selvagens, isole vulcaniche nell’oceano Atlantico settentrionale.
Da un’antica fontana al centro del cortile di Castel Gardena emerge una scultura traslucida, aliena ed eterea, che ricorda una gigantesca ameba in trasformazione. L’opera, ideata da Policarpo per The Parliament of Marmots, si ispira alla forma di una spugna carnivora dell’oceano profondo, la Chondrocladia lampadiglobus, ed è un omaggio alla fluidità delle anguane, figure femminili della mitologia ladina associate agli specchi d’acqua. Le anguane sono entità metamorfiche guardiane delle montagne, dei boschi e dell’acqua, associabili per certi versi alle figure delle sirene. L’opera è completata da una composizione sonora sperimentale multicanale fatta in collaborazione con il collettivo di ricerca cobracoral, che combina suoni non verbali e verbali, umani e non umani, provenienti da animali e dal paesaggio. Esplorando la mitologia locale l’artista intreccia femminismo, relazioni interspecie, psichedelia e mito in una installazione suggestiva e poetica. (M.P.)
DIANA POLICARPO
Diana Policarpo (1986, Lisbon, Portugal) is a visual artist and composer who examines experiences of vulnerability and empowerment associated with acts of exposure to the capitalist world. Her work has been exhibited worldwide including solo presentations at Kunsthall Aarhus (upcoming); Helsinki Biennial; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Turin; RADIUS CCA, Delft; CRAC Occitanie, Sète; Ocean Space, Venice; Kunsthall Trondheim; Galeria Municipal Porto; MAAT - Museum of Art, Architecture and Technology, Lisbon; Kunsthall Oslo; Galeria Lehmann+ Silva, Porto; Kunstverein Leipzig; Galeria Francisco Fino, Lisbon; Kunsthall Baden-Baden; Whitechapel Gallery; Institute of Contemporary Arts and LUX - Moving Image in London. Policarpo was the winner of Prémio Novos Artistas Fundação EDP 2019 and illy Present Future Prize 2021.